Fabrizio Bentivoglio - Piccolo Almanacco dell'Attore (2024) (mp3 - 128 kbps)

Piccolo Almanacco dell’Attore di Fabrizio Bentivoglio è un'opera illuminante e imprescindibile nel panorama letterario dedicato all'arte scenica. Con un approccio che rifugge la pedanteria accademica per abbracciare un dialogo intimo e riflessivo, Bentivoglio eleva la sua narrazione a un manifesto essenziale per ogni artista del palcoscenico.

L'autore, vincitore di tre David di Donatello, con una prosa che oscilla tra il confessionale e il didattico, svela il proprio percorso con una sincerità disarmante, rifiutandosi di indossare l'etichetta di "Maestro" e sottolineando invece la perenne condizione di apprendista che caratterizza il vero artista. Tale umiltà, lontana dall'essere una mera posa, si rivela il filo conduttore di un discorso più ampio sulla natura effimera e al tempo stesso eterna dell'arte interpretativa.

Attraverso aneddoti personali e riflessioni teoriche, Bentivoglio non solo offre un panorama dettagliato sul mestiere dell'attore, ma solleva questioni universali sull'arte, la creatività e la vita stessa, toccando il cuore dell'esperienza umana.

Il testo è permeato da un profondo amore per il teatro e un rispetto sacrale per il palcoscenico, che Bentivoglio vede non solo come luogo di espressione artistica, ma come spazio sacro di incontro, scambio e, soprattutto, trasformazione.

Con una "sprezzatura" che riecheggia la maestria dei grandi artisti del passato, Bentivoglio si rivela un fine psicologo dell'arte scenica, capace di indagare con leggerezza ma non senza gravità le sfumature più delicate della performance. La sua opera si configura, dunque, non solo come guida per l'attore, ma come testamento spirituale per chiunque si avvicini all'arte con serietà, dedizione e, soprattutto, con il cuore aperto alla meraviglia e al mistero dell'esistenza.

Piccolo Almanacco dell’Attore è un testo di rara bellezza e necessità, un compagno di viaggio insostituibile per l'artista che, nel caos e nel rumore del quotidiano, cerca un faro che illumini la via verso la verità scenica e, forse, verso se stesso. Bentivoglio, con quest'opera, non solo si conferma un attore e artista di straordinaria sensibilità, ma si rivela un critico acuto e un maestro, suo malgrado, di vita e di arte.