Questo bravo dottore è un personaggio piuttosto grottesco, alla ricerca della verità assoluta, della pietra filosofale.
Un giorno pone gli occhi su un manoscritto trovato per caso: una raccolta di metempsicosi che ripercorre le avventure del suo misterioso autore, passate successivamente, dall'anno 184, dallo stato di filosofo, poeta, architetto e del marinaio.
La lettura di questo libro ha convinto Doctor Gloss a convertirsi alla pratica di Pitagora. Sceglie la "metempsicosi" e l'amore universale per i vivi. La sua filosofia ora consiste nell'essere vegetariano e soprattutto amico degli animali.
Si allontana dalla sua passione animale, adotta una scimmia, fonda un serraglio ed esaurisce la pazienza di Honorine, il suo fedele servitore. Di conseguenza, Maupassant tesse i fili di un racconto comico che ha tutte le sembianze di una parodia di Voltaire o Hoffmann.
Ma più il delirio si approfondisce, più raggiunge gli abissi. Ossessionato da questo famoso libro, Eraclio si chiede: chi è l'autore del manoscritto? La scimmia ? Lui stesso? L'insegnante di lingue che ha incontrato al manicomio, dove è stato presto rinchiuso?
Quindi inizia una lotta disperatamente schizofrenica, in cui tutti rivendicano il posto dello scriba. Altre domande sorgono: chi firma cosa? Chi scimmia chi? Chi legge chi? Queste domande esplodono in un argomento vecchio stile, che potrebbe benissimo essere una meditazione sulla letteratura del giorno.
"La metempsicosi sono io." "No, sono io." "Pitagora, sono io." "No, sono io." "Io sono il libro." "Quindi devi bruciare il libro." "Sei pazzo." La conclusione di Maupassant è ovvia: io sono un altro e quest'altro sei tu.
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