DescrizioneDon Carlo Ludovico Aleardo di Grees, dei duchi d’Estremadura Aleardi, nonché conte di Milano, intraprende un lungo viaggio attraverso il Mediterraneo, alla ricerca di nuove terre da acquistare. Egli è un affermato architetto, e compie la sua annuale crociera nell’intento, su suggerimento materno, di arricchire il patrimonio di famiglia. Daddo, così è altrimenti chiamato il conte, è spinto anche da un altro progetto: quello di ritrovare, per poi dare alle stampe, qualche scritto inedito. Adelchi, giovane editore, amico milanese di Daddo, è, infatti, alla ricerca di un prodotto che possa sorprendere il pubblico: un’opera, come suggerisce egli stesso, che «manifesti la rivolta dell’oppresso».
Il panfilo del conte salpa alla volta della Sardegna, prosegue poi lungo la costa spagnola, e giunge, alla fine, nei pressi di alcune isole portoghesi. Una in particolare, non segnata sulla carta nautica, sembra destare il suo interesse. Si tratta dell’isola di Oca_a, un piccolo promontorio a forma di “corno”, sulle cui spiagge Daddo approda senza indugio, attratto dall’aspetto forse un poco sinistro del luogo.
iNFO18 Capitoli
CaratteristicheQui incontra il marchese don Ilario Jimenez, con i suoi fratelli Felipe e Hipolito. Costoro, della casata dei Guzman, sono i proprietari dell’isola, sulla quale vive anche un’altra creatura: trattasi di una donna-rettile, un’iguana, per la precisione, che ha il compito di badare all’umile dimora del marchese. Il conte Aleardo, mosso a compassione per la sorte della
servetta, decide di prendersi cura di lei, e per farlo si dice disposto anche a riscattarla, per poi condurla con sé a Milano. Nel frattempo, approfondendo la conoscenza con Don Ilario, Daddo scopre che il marchese si diletta nella composizione di alcuni poemi. Le sue liriche, dal sapore antico, richiamano alla memoria ben altri capolavori, ma appaiono al conte Aleardo meritevoli di una considerazione tale da fargli vagheggiare futuri successi editoriali in patria. La prospettiva di un immediato e sostanzioso guadagno non sembra però interessare Don Ilario e i suoi fratelli: caduti ormai in miseria, i signori dell’isola si sono ridotti a venderla ad una facoltosa famiglia. Il contratto sarà suggellato dal matrimonio di Don Ilario con la figlia dei ricchi acquirenti.
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