Nello è un bambino che cresce negli anni '70 del post boom economico. Padre operaio, madre casalinga, pochi soldi in famiglia e molti affanni affettivi, ma la sua è un'infanzia felice. Le avventure di Nello sono riviste così, alla luce di soldi e affetti. Un viaggio a seguire un bambino in un mondo sempre più pieno di possibilità, ma senza i mezzi per realizzarle.
Dal pianto della nascita alla terza media, con lui si ride, ci si commuove, ci si affeziona e, anche, viene voglia di abbracciarlo questo ragazzino, per proteggerlo dalla realtà che lui sta scoprendo. Scorrono gli anni '70, con le loro canzoni, la fine di Carosello, le nuove pubblicità, i telefilm, le Brigate Rosse: lo slogan "tutto è politico" diventa nell'esperienza di Nello "tutto è economico". Perché lui non ha rivoluzioni e non ha lotte politiche.
Quello che ha è l'epica delle piccole cose, l'epica del suo stupore quotidiano, i pomeriggi con gli amici, i millenuovi prodotti e l'affetto a cui ambisce. Dentro lo svolgersi del racconto dell'infanzia ci sono le incursioni di Nello adulto, le sue relazioni, il suo lavoro, le sue emozioni. E la maestra che piange di fronte alla classe, il bacio rubato in colonia, il trapezista che perde la presa, Sandokan che uccide la tigre continuano ad avvenire in lui, nell'unico presente possibile, quello della memoria.
Soprattutto quel soldatino rubatogli all'asilo, prima ancora di poterci giocare, l'inizio di tutto, perché nella vita, forse, "siamo tutto ciò che non abbiamo avuto".
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