Per l'uomo medio le otto ore lavorative rappresentano la "sua giornata", mentre le dieci ore precedenti e le sei successive non sono altro che il prologo e l'epilogo. Un simile atteggiamento, per quanto inconsapevole, ovviamente uccide il suo interesse nelle altre sedici ore, con il risultato che, anche se non le spreca, non le conta; le considera semplicemente come un margine.
In questo breve saggio, l'autore della "Macchina Umana" ci dà le giuste motivazioni e le strategie da mettere in atto per tornare ad appropriarci delle nostre ore, dei nostri giorni delle nostre vite.Il lettore avrà finalmente la possibilità di scegliere tra vivere o vegetare.
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