Accademia italiana della cucina - La cucina del riuso (2016)
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L’Accademia Italiana della Cucina ha ritenuto che, nel monitorare lo stato della cucina italiana, si dovesse anche approfondire quanto è rimasto della cucina del riuso, che una volta era chiamata “degli avanzi”. Oggi, tale cucina sta diventando quella del ricordo, del tempo andato. E come tale ha una sua valenza: si tratta di sapori conosciuti, come quelli delle polpette, delle carni avanzate insaporite da sughi, delle minestre che venivano ricotte e gustate, di paste o risi che passavano per la padella, divenendo piatti croccanti e appetitosi. Per contro ora, in Italia, si butta via una quantità enorme di derrate alimentari. Il Censis ha quantificato in 60 chili pro capite, neonati inclusi, la quantità di alimenti che volano nella spazzatura. E allora, dobbiamo guardare alla cucina del riuso non solo come un nuovo modo di cucinare per ritrovare i sapori di un tempo, ma anche per cominciare a fare, per virtù, ciò che i nostri antenati facevano per necessità.
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