In un mondo in bilico tra realismo e fantasia, entra in scena un’umanità coloratissima: furfanti e mezzediavole vecchi sborsellati nudi come pidocchi, orchi con fronte broccoluta e occhi strabicoli, fate seduttrici, paggi, staffieri e principesse così belle da ubriacare ogni cuore di desiderio. “Bel pelosone mio” disse l’orca, “che si dice nel mondo?” “Che non c’è un dito di pulito, e che ogni cosa va a rovescio.” “Va bene, ma che c’è di preciso?” “Eh, ci sarebbe un bel po’ da raccontare: furfanti stimati, poltroni onorati, assassini protetti, guitti difesi, e galantuomini disprezzati. Per dirtene una sola, senti cosa è successo al figlio del re, che si era fabbricato una strada per andare da una bella figliola…”