I mesi estivi erano passati in un batter d’occhio. Dopo appena un mese di scuola, si erano già creati i primi gruppetti. Ma nessuno di questi ti voleva tra loro, anche se tutto quello che desideravi era far parte di qualcosa. Sembravi invisibile. Poi, a febbraio, cominciò il mese delle prese in giro. Una ragazza iniziò a canzonarti perché eri un po’ più grande degli altri. E così ogni giorno, a ogni presa in giro, a ogni brutta parola, a ogni esclusione, ti sentivi sempre più infelice. Era un qualcosa che cresceva dentro. Cresceva, cresceva e cresceva. E tu, insieme a lui, diventavi letteralmente un po’ più grande. Aveva ragione tua madre: saresti diventata grande in fretta.