Il nonno è morto e per Polleke non è facile accettarlo. Qualcuno le dice che il nonno continua a vivere in lei, qualcuno che lui la guarda sempre dal cielo e qualcuno che si è reincarnato in un altro essere vivente. E c’è chi, come Consuelo, tratta il defunto come se fosse ancora vivo e insiste nel dire che non è rispettoso andare a trovarlo al cimitero senza portargli niente da bere e da mangiare: così le due ragazzine vengono sorprese da due compaesani benpensanti mentre annaffiano di liquore la sua tomba. Polleke in ogni caso continua ad affermare di non essere credente e non riesce proprio a immaginare che il nonno la possa ancora sentire o vedere. Tina e il maestro sono ormai sposati (ma i loro vivaci scambi di opinione non sono certo finiti), Spik ha finalmente trovato la sua strada e Mimun ha regalato a Polleke un bellissimo velo marocchino, scelto con l’aiuto di sua mamma. Nel frattempo un’altra estate è passata, Polleke ha compiuto tredici anni e il gruppo di amici si divide per proseguire ognuno in una scuola diversa.