«La mattina del 3 settembre 2015,su una spiaggia turca nei pressi di Bodrum, il mare depositò il corpo di un bambino che si chiamava Alan Kurdi. Aveva tre anni ed era naufragato mentre era in viaggio con la sua famiglia. Cercavano un posto nel mondo che potesse diventare la loro nuova casa. Di quel corpo poggiato sul bagnasciuga la giornalista turca Nilufer Demir scattò una fotografia che è entrata nella vita di tutti noi. Le parole di questo racconto entrano in quella foto per incontrare Alane portargli una carezza, toglierlo da quel bagnasciuga dove dorme freddo, restituirgli qualche sogno ancora da sognare. Entrano in quella foto per rimetterlo dove le vie dei sogni correvano, avrebbero dovuto correre: nel mare».