«Devi anna’ ad Aosta a settembre, meglio che ti dai una scaldata alle ossa, prima». Gli amici di Rocco Schiavone non hanno torto, per il vicequestore romano è l’ultima estate prima del trasferimento in quella maledetta città dalle nevi eterne. E invece di andare al mare in Sardegna o al Circeo, Rocco ha scelto di partire per la Provenza. L’aveva promesso alla moglie, anche se adesso Marina non c’è più. Dopo il caffè al bar dell’aeroporto, la fila al gate e le solite chiacchiere, Schiavone è finalmente seduto al suo posto, sul volo kk243 per Marsiglia. Le gambe entrano a malapena nello spazio esiguo tra le file, le ginocchia sbattono contro la poltrona davanti, la vicina non smette di osservare la pista e di aggiustarsi la collana. Ma questo è niente. L’aereo non decolla. Si muove sulla pista, avanti e indietro, e non decolla. Nessun annuncio. Mezz’ora di ritardo. La gente è sul punto di perdere la pazienza. Figuriamoci Rocco Schiavone, quando inizia a diventare nervoso…
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