L’avvocato Matthew Hope è passato alle cause penali e come penalista gli capita adesso il primo vero caso importante: un omicidio. Una giovane donna, Prudence Ann Markham, viene trovata uccisa a coltellate nel parcheggio degli studi Anvil, alla periferia di Calusa. Lì c’è la sua macchina. È chiusa, e dentro non c’è niente, né borsetta, né documenti, niente di niente. Non c’è niente nemmeno vicino al cadavere. Eppure qualcosa dovrebbe esserci. Una donna non gira senza borsetta e senza documenti. Una donna che va agli Studi Anvil per lavorare su un film che ha appena finito di girare non dovrebbe avere con sé qualcosa di attinente al suo lavoro? Del delitto viene accusato il marito di Prudence, Carlton Barnaby Markham, il quale non ha alibi: dice di essere stato al cinema e poi a passeggiare e poi in un bar. Ma nessuno di sua conoscenza l’ha visto, nessuno, in generale, l’ha notato. Hope, però, crede alla sua innocenza, anche se ha la sensazione che il suo cliente gli nasconda qualcosa. E su questa convinzione si muove e vince.
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