Sexy-shop di provincia, ronde di proto-nazisti, furti di biciclette, emarginati sociali, dirigenti lobotomizzati, elezioni comunali, risse alla sarda, terribili film hollywoodiani, alani anarchici, badanti della Pridnestrovie. Il terzo episodio della saga malatestiana si presenta come un caleidoscopio colorato e irresistibile che, ancora una volta, cerca di mettere in luce gli aspetti più nascosti di Ferrara. Siamo in gennaio. Sul retro della multisala cinematografica CineBanana’s viene ritrovato il cadavere di una donna affetta da nanismo. Apparentemente sembrerebbe un terribile incidente, ma l’accaduto viene strumentalizzato dai mass media e dalle istituzioni per aprire una campagna di discriminazione contro gli immigrati che vivono nei paraggi del cinema. L’ispettore Pietro Malatesta, outsider anarchico della polizia, verrà incaricato di seguire le indagini. Nuotando controcorrente, come suo solito, si scontrerà contro tutto e tutti, per cercare di portare in luce la verità e per coltivare un nuovo amore giunto dall’Europa dell’Est.