Enrico Pandiani - Zara Bosdaves 02. Più sporco della neve (2015)
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Aggrappata al suo secondo caso, l’investigatrice bionda Zara Bosdaves si muove e rischia le penne in una Torino ovattata, avvolta in una nevicata d’altri tempi. L’eroina creata da Enrico Pandiani con Una donna di troppo ha connotazioni moderne e fuori dai canoni, gioca d’astuzia e spara cazzotti quando è necessario, ma si scioglie tra le braccia del suo aitante senegalese – François – titolare del bar alla moda Cosmopolitan dalle parti di piazza Vittorio.
Una Torino multietnica senza traccia di operai arpiniani e memorie industriali, ma ricca di nuove umanità – e di nuove miserie – con le quali si confronta la bella Zara, che inaugura il nuovo caso – Più sporco della neve – salvando una madamìn della Torino bene, Anna Baldini, dalle grinfie del marito che sta per ucciderla. Dal canto suo, e senza comunicarlo a Zara, François si trova suo malgrado a indagare, con l’amico algerino Benoit, sull’uccisione della giovane Agnes, moglie di un pezzo grosso del Comune di Torino.
I casi non sono collegati, e i misteriosi silenzi del senegalese rischiano di incrinare il rapporto tra lui e la detective. Nel frattempo, la donna salvata mette Zara in contatto con una sua amica, Teresa Giordano, il cui marito sembra scomparso nel nulla da un paio di settimane. Ma noi lettori, che in apertura di romanzo abbiamo assistito all’esplosione di un furgoncino con due uomini a bordo appena oltre il confine francese verso il Monginevro, sappiamo già che fine abbia fatto il poveretto. Che poi tanto poveretto non era, visti i suoi intrallazzi nel mondo del riciclaggio di opere d’arte e di antiquariato.
Il romanzo è una caccia grossa di Zara alla ricerca di Aurelio Giordano, mentre una banda di delinquenti finanziati da un misterioso svizzero smuovono tutto per ritrovare un quadro prezioso in possesso dello stesso Aurelio e François combatte un assassino senza scrupoli. Zara e François seguono le loro piste senza sapere l’uno dell’altra, e sono piste di sangue che sporcano la neve di un gennaio cupo e ostile, tra Torino, Saluzzo e la Francia appena oltre confine. I casi sono umani e credibili, non cercano gli effetti speciali di un noir artificioso ma si muovono in ambiti naturali riconoscibili. Zara Bosdaves è un personaggio di cui ci si invaghisce strada facendo, accompagnandola nelle sue peripezie ma anche nei suoi problemi familiari con il vecchio padre Angiolo e con la figlia lontana, a Londra.
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