A più di dieci anni dal primo incontro con il maestro: il lungo viaggio destinato a portarlo - attraverso lezioni, esercizi corporali e spirituali, prove, visioni - a percepire finalmente l'universo quale è, senza il filtro delle convenzioni.
È giunto il momento di accostare, e fare proprio, un concetto fondamentale, che sta alla base del cammino verso una comprensione profonda dell'esistenza: la differenza tra il "guardare" quotidiano e il "vedere" del saggio, tanto più profondo; o, condizione necessaria per vedere, la "capacità di fermare il mondo", di interrompere, cioè, il flusso di immagine che costituisce la nostra ordinaria interpretazione delle cose; o, ancora, "il potere" che consente all'iniziato di controllare il mondo nelle sue manifestazioni più profonde.
E, attraverso questo nuovo sguardo, giungere a un istante di totale lucidità.