Alain Elkann - Il silenzio di Pound (2024)
Morli è uno scrittore prigioniero di un'ossessione: capire in che cosa consiste il genio. La domanda lo sfida, lo spinge ad approfondire la vita e le opere di grandi artisti. Infine quest'ossessione sembra concentrarsi su un solo nome: Ezra Pound, un uomo che a tutt'oggi rappresenta un enigma: poeta americano tra i più visionari e originali del Novecento, avanguardista dalla solida formazione classica, economista, traduttore di Confucio, amico, editor e consigliere di Yeats, Joyce, Eliot, Hemingway. Ma anche fascista, antisemita, agitatore politico recluso dal 1945 al 1958 nella sezione criminale del St. Elizabeths Hospital di Washington con l'accusa di tradimento. È possibile comprendere e conciliare queste anime contraddittorie? Facendosi guidare dai Cantos e da altre opere di Pound, Morli cerca di ricomporre il mosaico di una personalità prismatica che non si lascia circoscrivere dalle categorie a cui ricorriamo abitualmente, e parte alla ricerca di chi lo ha conosciuto o anche solo incontrato. Inizia così a intessere un dialogo immaginario con il poeta dove trovano posto i luoghi e le donne che ha amato soprattutto nell'ultima parte della sua vita, quando si chiude nel silenzio e percorre le calli di Venezia diventando un'icona insondabile. Ma più Morli cerca di avvicinarsi al mistero di Pound, più lui sfugge alla domanda: si può condannare l'artista e assolvere la sua arte?
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