Michelle Kulwicki - Ai confini del fiume Stige (2024)
È già passato un anno dall'incidente che gli ha cambiato la vita, ma Bastian è ancora tormentato dal senso di colpa, dagli attacchi di panico e dallo stesso incubo: lui che guida, l'auto che si capovolge, sua madre che muore mentre lui rimedia solo qualche graffio. Come sua madre, adora i libri, l'odore della carta, le storie, ma nemmeno nella vecchia libreria che sta rimettendo a nuovo riesce a sentirsi felice. Una notte, l'incubo lo trascina di fronte a Zan, ai confini del fiume Stige. Zan è un catalogatore di anime, accoglie i defunti nel limbo tra la vita e la morte, li registra, ne archivia i ricordi per poi consegnarli al Traghettatore Caronte. A Zan mancano solo sei mesi per spezzare la sua maledizione e tornare a vivere, quindi dovrebbe essere semplice registrare l'anima di Bastian e dimenticare che sia mai esistito. Eppure, quando lo segue attraverso i suoi ricordi di dolore e speranza, Zan si rende conto che non è pronto a lasciare che Bastian muoia. Ben presto, Zan dovrà decidere se è disposto a rinunciare alla libertà per salvare Bastian, e Bastian dovrà capire se è disposto a continuare a vivere a costo di perdere Zan.
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