Maurice Blanchot - L'attesa, l'oblio (1978)
Collana:Biblioteca della Fenice
Formato PDF | 120 pages | 2.9 MB
Un uomo e una donna si narrano i lentissimi avvicinamenti con cui tentano di toccare il loro corpo, in una camera d'albergo. Questo movimento, circondato dall'attesa e dall'oblio, attraversa tutto il racconto e attraversa i due personaggi, incapaci di dirigerlo verso il luogo in cui esso si può realizzare. Alle spalle dei gesti, infinitamente raccontati eppure via via più nudi,stanno due corpi che assistono alla loro sfogliazione interminabile, incapaci di dare un significato a questa nudità. Le pause narrative, i rallentamenti, gli spazi bianchi tra i vari frammenti immergono tutto il racconto in una partitura musicale piena di intermittenze e di rimandi da un motivo all'altro, in un gioco di ripetizioni che si susseguono ma che non possono giungere a nessuna consistenza, a nessun punto fermo. In L'attesa e l'oblio, scritto nel 1962, Blanchot riprende la riflessione sul tempo e sulla dimenticanza che già aveva caratterizzato la sua attività saggistica, solcandola con sottili venature narrative e liriche che aggiungono sfumature impreviste.