Questa trilogia, pubblicata in America tra il 1962 e il 1965, consacrò definitivamente la fama di Delany e indusse i critici a paragonarlo all'Asimov di Cronache della galassia e allo Herbert di Dune.
La Città morta apre il ciclo: nella sontuosa cornice di una space opera barocca si svolge il duello mortale fra l'impero di Toromon e il suo nemico, il Signore delle Fiamme, capace di assumere qualsiasi identità, alla fine anche quella del salvatore... Ancora una volta la fantascienza si rivela capace di raccontare in termini allegorici e fantastici le inquietudini e le vicende del mondo moderno: le risorgenti contraddizioni, l'infrangersi delle utopie, l'ambigua valenza del progresso tecnologico, i ricorrenti fantasmi dell'irrazionale.
Le torri di Toron continua il ciclo: nella sontuosa cornice di una space opera barocca assistiamo alle vicende dell' impero di Toromon, sconvolto da una terribile lotta contro un misterioso essere al di fuori di ogni legge, che si trova in ogni luogo, anche dentro di noi... Ancora una volta la fantascienza si rivela capace di raccontare in termini allegorici e fantastici le inquietudini e le vicende del mondo moderno: le risorgenti contraddizioni, l'infrangersi delle utopie, l'ambigua violenza del progresso tecnologico, i ricorrenti fantasmi dell'irrazionale.
La Città dai mille soli conclude questa trilogia di Samuel R. Delany, presentata integralmente per la prima volta in Italia dalla Longanesi & C. L'impero di Toromon, dopo aver subito varie traversie, si ritiene ormai al sicuro: il gigantesco cervello elettronico costruito per pianificare e controllare le strategie e le tattiche da usarsi contro i nemici, ha portato a una vittoria sicura. Ma all'improvviso la macchina si ribella ai costruttori e, attraverso i vari dispositivi che gestisce, comincia col distruggere il palazzo del governo. La catastrofe sembra inevitabile.
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