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«I componenti dei reggimenti di disciplina cadevano come mosche, ma erano i migliori soldati del mondo. Il nemico ne aveva un terrore panico e così non scherzava quando li faceva prigionieri. Loro lo sapevano e non disertavano mai. D’altra parte se nonostante tutto ne avessero avuto voglia, la famiglia veniva arrestata immediatamente e benché teppisti anche questi uomini ci tenevano a risparmiare disgrazie alle loro famiglie.» I nostri amici, Fratellino, il Vecchio, il Legionario, Barcellona, Porta e Sven, appartengono appunto ai reggimenti di disciplina del Terzo Reich e, come migliori soldati del mondo, ne fanno di tutti i colori: li ritroviamo dunque in Russia, vestiti con divise russe, tutti soli dietro le linee nemiche per centinaia di chilometri, oppure coinvolti in una spaventosa, allucinante battaglia tra carri armati, descritta nel solito stile di Hassel: «questa non è guerra è assassinio». Ma finalmente anche per loro viene il momento di riposare: li mandano in Germania, a fare le guardie in un carcere militare e a servire troppo spesso, da plotone d’esecuzione di disgraziati condannati a morte.