Come l'Homo di Faber discende dal Pitecantropo e questo a sua volta dalla Scimmia, così l'"Uomo liquido" di C. B. Gilford indubbiamente discende dall'"Uomo invisibile" di H. G. Wells, che deriva a sua volta dal "Dottor Jekyll" di R. L. Stevenson. Ma il romanzo di Gilford - ambientato in una tipica cittadina americana d'oggi, tra personaggi familiari come la figlia del signor Stanley (che gira volentieri in bikini), il ragazzo Billy Pearson (che scopre la vecchia auto presso il lago), il capo della polizia locale, il proprietario del drug-store, ecc. - ha un suo specifico "horror" e una sua particolare solidità di costruzione drammatica, che ne fanno ben di più di una semplice variazione sul tema dell'incauto scienziato che sperimenta su se stesso una scoperta pericolosa.