Gli scritti giovanili di Sartre, opere in tono minore, nati soprattutto dalla sua smania di scrivere, fanno però sospettare degli sviluppi futuri della sua produzione. Dominati da grande ambizione intellettuale, si distinguono per la loro aggressività contro l'ambiente stesso di Sartre: la borghesia universitaria, gli intellettuali, gli aspiranti scrittori (posizione chiaramente ambigua poiché è proprio per quegli ambienti che egli scrive); per la feroce satira antiborghese, retaggio questo del secolo precedente e di Flaubert e Maupassant in particolare; e per il senso del grottesco che permea generalmente la materia trattata, aspetto quest'ultimo peculiare a Sartre.
Di questi caratteri partecipa anche il suo primo romanzo, Gesù la Civetta, professore di provincia, scritto nel 1922, all'età di 17 anni, e di cui la Révue sans titre pubblicò, nel 1923, solo i primi capitoli.