Tutta l'opera di Friedrich Glauser fa capo a due filoni all'apparenza distinti. Da un lato stanno i gialli, quelli che hanno a protagonista l'investigatore Studer, e che prefigurano quell'uso del racconto poliziesco che tanta diffusione ha conosciuto nel nostro secolo: l'investigatore di professione come più affilato strumento per rovistare la condizione umana: per inquisirla in totale disincanto, etico, ideologico, storico. Dall'altro sono i moltissimi racconti che potrebbero dirsi autobiografici, ma sono legati alla biografia di un uomo che ha visitato pressoché tutte le situazioni limite, dalla Legione straniera al manicomio, dalla bohème alla droga al tentato suicidio. E questi sono i ricordi di Gourrama, di Dada, Ascona e altri ricordi, di Oltre il muro e di questo Morfina.