Kafka comprende il mondo con una chiaroveggenza che stupisce, e che ferisce come una luce troppo intensa.
Primo Levi
“Sono soltanto letteratura, e non posso né voglio essere altro”. È con questa incrollabile consapevolezza che Franz Kafka intraprende il suo “vagabondaggio nelle foreste dell’età virile”, un viaggio che lo porterà alle vette della Metamorfosi e del Castello, ma che lo condurrà anche alla stesura di una serie di testi narrativi – brevi storie, favole, parabole, metafore – che tra, il 1904 e il 1923, affiancheranno e arricchiranno la sua produzione maggiore. Palcoscenici narrativi mutevoli e labili, nei quali si muovono tanti “nessuno”, scialbi impiegati o commessi viaggiatori, impacciati e fragili, in balia dei propri dubbi di fronte a una realtà bloccata e inestricabile.
La ricca antologia, curata e tradotta da Giulio Schiavoni, che dà conto anche delle diverse stesure di alcuni racconti, è arricchita da apparati aggiornati ai più recenti studi.