Topolino è alle prese con «le meraviglie del domani». Nel mondo che verrà e in cui si è trasferito grazie a un prodigioso mantello invisibile, sembra che il crimine sia estinto, che la polizia non abbia più nulla da fare e che le persone comuni possano godere spensieratamente del loro tempo libero – mentre i robot sbrigano tutto il lavoro pesante. Ma in questa splendida utopia si annidano ancora i germi del male, come il nostro Topolino «futurista» scopre a sue spese, in un crescendo insieme di umorismo e angoscia. Alla fine si rivela il solito, deciso Topo d’azione che, nel tentativo di salvare se stesso, riesce a salvare persino il mondo intero. Senza mai perdere quel misto di autoironia e spregiudicatezza che costituisce il meglio del suo atteggiamento di buon empirista. Perché forse «la filosofia di Topolino» è un continuo ammiccare ai grandi problemi della condizione umana, sempre con l'ombra di un sorriso e una strizzata d'occhi: soprattutto, degli occhi della mente!
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