Imperatore-dio a quattordici anni, ucciso e gettato nelle fogne a diciotto, sacerdote e depravato, amministratore consapevole della disgregazione e dell’anarchia in seno all’ordine politico più grandioso che il mondo classico abbia creato, tutto ciò che sappiamo della vita di Eliogabalo si presenta già di per sé sotto il segno della esasperazione di tutti i contrasti, come se soltanto Antonin Artaud potesse essere eletto a scrivere la sua biografia, fatta solo di eccessi.