Seduta al capezzale della madre, Ros osserva il suo viso addormentato. A settant’anni, Lillian è ancora stupenda, i riccioli rossi appena offuscati dal grigio dell’età. Svegliata dalla carezza della figlia, cerca a fatica di parlare. C’è una cosa importante che le vuole dire, qualcosa che non può aspettare. Ma Ros non l’ascolta, presa dai suoi mille impegni. Le condizioni di sua madre non sono critiche, in fondo potranno sempre parlare domani. C’è tutto il tempo del mondo. Ma nella notte Lillian si è aggravata e le sue ultime parole nessuno le ha sentite. Oggi, un anno dopo, quel ricordo ritorna continuamente nella mente di Ros, come uno schiaffo. Il vuoto e il senso di colpa le attanagliano lo stomaco. Perché Lillian voleva confidarle qualcosa di molto importante prima di morire e lei non l’ha ascoltata. Ed è proprio per cercare di rimediare al proprio errore che stanotte Ros è salita in soffitta...
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