Otto lunghi anni sono trascorsi dalle avventure narrate da Natoli in "Mastro Bertuchello" ma le dissidie ed i conflitti fra le casate nobiliari siciliane che insaguinano l'isola non si sono ancora spenti. Tornano così sulla scena alcuni dei personaggi della prima parte della saga "Latini e Catalani": Mastro Bertuchello, il simpatico maestro dal cuore coraggioso e leale, Pirruccio da Tusa, il cavaliere triste e appassionato e naturalmente l'eroe negativo Matteo Palizzi, nuovamente in Sicilia dopo l'esilio scontato per i suoi crimini efferati. A legarli e contrapporli è questa volta la difesa, da una parte, e la sete di possesso, dall'altra, del leggendario tesoro dei Ventimiglia. Ma è ancora la storia di un'epoca tormentata e violenta, quella della Sicilia del XIV secolo, la vera protagonista della narrazione. Una storia che, come fa spesso intravedere l'autore, è la cieca e spietata artefice delle umane vicende, chiacciate e travolte inesorabilmente dal suo corso ineluttabile.NOTENato a Palermo nel 1857, Luigi Natoli a diciasette anni iniziò a collaborare con il Giornale di Sicilia. La precoce vocazione letteraria fu consacrata dalla pubblicazione del romanzo I Beati Paoli, oggi riconosciuto come il suo capolavoro. Ma la sua produzione è vasta e spazia dalla narrativa, alla storia, alla poesia.
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