Anna Salomone - Occhi di Spettro (2024)
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Napoli 1948
Victor
Ho combattuto. Sono stato ferito. L’unica cosa che mi ha aiutato a sopravvivere in mezzo al buio, è stato il pensiero di lei, la mia Luce, la ragazzina oggi donna, che da piccolo me ne ha fatte passare di tutti i colori, l’orfanella che mi divertivo a tormentare. L’unica che non assecondava i miei capricci. Ora sono tornato, perché è arrivato il momento in cui capisca che appartiene solo a me: Victor Antony Adam Williams, futuro conte di Pembroke, una volta agente del SOE ed ex asso della RAF. Ma lei, quest’ultima cosa, non dovrà mai scoprirla...
Luce
Sono cambiata. La guerra mi ha cambiato. Ciò che ho vissuto ha indurito la mia anima e il mio cuore, ma lui è l’unico a cui ancora penso, è l’unico che spero stia bene oltre alla mia famiglia e ai miei amici. Adesso sono il capo degli scugnizzi, ho molte responsabilità, non sono più la sua piccola orfanella. Oggi sono Luce, una donna che nessuno può gestire e comandare. Dice che è tornato per me, ma io non desidero né amore né altre sciocchezze da romanzetti, io voglio essere come la Baronessa, la donna che tutti temono.
«Allora, cara mia orfanella, ti dirò tutto quello che in questo momento mi frulla per la testa. Da quando ci siamo rivisti non faccio che sognarti di notte. Ogni sacrosanta notte arrivi nella mia camera coperta da un sottile mantello nero e mi riveli che sotto sei completamente nuda. Poi... beh, poi facciamo l’amore e dopodiché mi sveglio solo e frustrato.»
Ma prima ancora mi pugnali al cuore. Ma quel finale inquietante preferì non confessarlo.
«Sono geloso, geloso sopra ogni dire di tutti gli anni che hai trascorso senza di me. Sono geloso delle persone che ti circondano, della tua famiglia, come al solito. Ma anche dell’aria che respiri. Perfino del sole che bacia il tuo bel viso e del vento che accarezza i tuoi capelli di seta che, immancabilmente si fondono con i colori del tramonto. Sono geloso perché vorrei essere io l’unico tuo pensiero, l’unico uomo che vedi appena ti svegli e l’ultimo che guardi prima di addormentarti. Sono geloso anche delle confidenze che fai a Gennarino, pensa un po’. Vorrei che tu fossi presente in tutti i miei giorni e in quelli futuri. Vorrei che fossero solo i miei tutti tuoi sorrisi, i tuoi bronci e anche tutte le tue lacrime. Vorrei che fossi tu, la luce che renderà luminoso e felice anche il mio ultimo respiro. Ti amo. Che tu lo voglia o no, io ti amo.»
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