Ludovica ha trent’anni, un lavoro che adora e ahimè una storia finita male alle spalle per colpa del tradimento del suo fidanzato. A causa di questa rottura, un po’ depressa e con un profondo senso di sfiducia verso il genere maschile, decide di passare le serate in casa con il suo gatto, Brugola, a guardare serie TV e fare scorpacciate di gelato. Fino a quando l’improvvisa morte del suo datore di lavoro, lascia la Fondazione per cui lavora nell’incertezza. A capo della dirigenza sarà chiamato il nipote del cavalier Nardi, Alessandro, un uomo affascinante, sulla quarantina, dai modi delicati, con la passione per i tulipani. Ludovica ne resta ammaliata. Potrebbe innamorarsene e riprendere a stimare il genere in questione. Se non fosse che corrono voci… Voci che avrebbe volentieri fatto a meno di sentire. No! Esclama, ogni volta che lo incontra, quel tocco di manzo non può essere gay…
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