Lo stato di degrado delle architetture archeologiche è giunto a un punto tale da richiedere interventi di grande impegno progettuale e operativo. Il tipo di attenzione portato ai ruderi si è trasformato: alla tradizionale tendenza descrittivo-filologica si è affiancata quella per il restauro e il ripristino. Oggi l'archeologo non può fare il lavoro dell'ingegnere, né è possibile il contrario, ma mettere insieme queste due figure professionali dà spesso luogo a grosse difficoltà di collaborazione. Questo libro, in nuova edizione aggiornata, cerca di stabilire un contatto, un comune linguaggio che consenta una collaborazione troppo spesso difficile.
Gli utenti del Visitatori non sono autorizzati a commentare questa pubblicazione.