Giorgio Agamben - La lingua che resta. Il tempo, la storia, il linguaggio (2024)
Tempo, lingua, storia: gli studi che compongono questo libro cercano, ciascuno nella sua prospettiva particolare, di indagare come, nella cultura dell'Occidente, questi tre concetti fondamentali si sia-no andati progressivamente stringendo in un nodo di cui non riusciamo piú a venire a capo. È in questa prospettiva che il libro indaga di volta in volta l'importanza decisiva della cronologia, che non è una convenzione neutrale, ma il varco attraverso il quale la teologia è penetrata nella storia; il nesso fra storia ed escatologia nella dottrina dell'Anticristo e la vertiginosa abbreviazione in cui i morenti vedono sfilare davanti ai loro occhi tutta la loro vita; il mundus che nelle città romane nominava l'apertura che metteva in comunicazione il passato e il presente, il mondo dei vivi e quello dei morti e la differenza fra Chronos, il tempo che divora i suoi figli, e Kairos, l'istante dell'occasione afferrata una volta per tutte. E se, nelle parole di Hannah Arendt, quando tutto sembra aver perduto il suo senso, quello che alla fine resta e portiamo con noi è la lingua, che cos'è una lingua come resto? Sommario: i. Aion e Chronos. Nuove tesi sul concetto della storia. - ii. Ricapitolazione e salvezza. - iii. La tradizione e la sua fonte. - iv. «Mundus patet». - v. Storia ed escatologia. Considerazioni sull'Anticristo. - vi. La verità, il tempo e la storia. - vii. La lingua che resta. - Bibliografia. Tra i libri di Giorgio Agamben ricordiamo l'edizione integrale di Homo sacer (Quodlibet) e gli ultimi, presso Einaudi, Filosofia prima filosofia ultima, La mente sgombra e Il corpo della lingua. In copertina: Annibale Carracci, Allegoria della Verità e del Tempo, olio su tela, 1584-85, particolare. Royal Collection Trust. (Foto © Royal Collection Trust / © His Majesty King Charles III, 2024 / Bridgeman Images).
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