Fabio Mancini - 108 volte mi perdono. Dalla solitudine delle apparenze alla pienezza dello spirito (2024)
Nella moda, Fabio Mancini ci arriva per caso. Sta andando al lavoro, un impiego da commesso con cui si mantiene a malapena, quando un manager di una nota agenzia lo ferma per strada. «Hai mai pensato di fare il modello?» gli chiede a bruciapelo. Da quel momento la vita di Fabio cambia, il nuovo lavoro lo porta a sfilare a Milano, Parigi, Londra, New York e soprattutto lontano dai ricordi di una famiglia sgretolata. Trascorrono anni frenetici fatti di riconoscimenti, ossessioni, incontri sbagliati, colpi di fulmine, delusioni e rivincite. Ma, all'apice del successo, il senso di solitudine si fa insopportabile e il richiamo verso il passato diventa opprimente. Allora per Fabio comincia un altro viaggio, a ritroso, verso l'India dove parte del suo sangue ha origine. Grazie all'incontro con il buddhismo e con Sangpo, un monaco tibetano, Fabio trova il coraggio di affrontare le verità dolorose che non ha mai voluto vedere. Comprende che certi traumi si trasmettono di generazione in generazione, come una malattia. Impara che proprio questa consapevolezza può diventare la medicina per guarire le ferite. E nell'esercizio della compassione, verso gli altri o se stesso, scopre finalmente la chiave per costruire la propria felicità interiore.