Nicolò Bellanca
L'economia del noi
Dall'azione collettiva alla partecipazione politica
2007 | True PDF | 1.2 MB
L'origine delle democrazie moderne, secondo Albert Hirschman, non sta nel consenso sui "valori", ma sul dato per cui «gruppi diversi, che per lungo tempo s'erano ferocemente combattuti, hanno dovuto riconoscersi incapaci d'imporre il proprio dominio: la tolleranza e l'accettazione del pluralismo sono state, alla fin fine, il risultato di uno stallo tra gruppi contrapposti aspramente ostili». Oggi però le asimmetrie di potere tra i gruppi sociali sono talmente profonde e persistenti da impedire quello stallo: con amara lucidità, Bertrand Russell profetizzava, già tre quarti di secolo fa, un mondo nel quale «un'autorità centrale avrà nelle sue mani il controllo del mondo intero». Non nella forma di un governo planetario; ma «una società di finanzieri, persuasi che la pace è nel loro interesse». Che Russell avesse ragione? Sono molti gli studiosi che sembrano adattarsi a questa pessimistica conclusione: l'autore non l'accetta. E articola con finezza e rigore, originalità e passione l'ipotesi che si possano formare processi di partecipazione collettiva, e specialmente di partecipazione politica, in grado di modificare gli assetti di potere e determinare nuove strutture istituzionali. La democrazia è allora il potere costituente con cui l'azione collettiva, nelle sue molteplici forme, può modificare le Costituzioni formali date. Il tema è decisivo e l'autore lo esplora nelle sue sfaccettature con una scrittura lucida e sapiente, offrendo motivi di riflessione forti e innovativi.
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