Francesco Ferretti
Perché non siamo speciali
Mente, linguaggio e natura umana
2007 | PDF | 4.2 MB
Stabilire se esista una qualche proprietà (o un gruppo di proprietà) capace di caratterizzare l'essere umano nella sua peculiarità è questione antica ma tuttora aperta. Nel corso del tempo diversi autori hanno proposto interpretazioni alternative della singolarità umana, in riferimento a caratteri che spaziavano dalla stazione eretta all'abilità nel costruire strumenti, all'autocoscienza. La premessa di questo libro è che la peculiarità degli umani dipenda in larga parte dal fatto che essi posseggono un linguaggio, tesi ormai sostenuta da molti e in generale poco controversa. Il punto in discussione è però un altro. Secondo alcuni il linguaggio verbale è lo strumento attraverso il quale gli umani guadagnano proprietà interpretabili nei termini di una differenza qualitativa rispetto agli altri animali, capaci di una 'specialità' che li rende unici all'interno del mondo naturale, in una posizione privilegiata e gerarchicamente superiore. Ma cos'è il linguaggio? In che modo ci dovrebbe rendere 'speciali'? Ferretti sostiene che il linguaggio si è sviluppato a partire da un sistema cognitivo che gli esseri umani condividono in buona parte con gli altri animali. Dunque le sue proprietà non possono essere considerate quali caratteristiche speciali apparse per una sorta di miracolo in natura. Lo stesso pensiero verbale, che è indiscutibile peculiarità degli uomini, presenta tratti di continuità con altre forme di pensiero non umane: esercita, certo, un forte effetto di ritorno sul pensiero, ma non inventa ex novo la rappresentazione umana del mondo, che al contrario si basa su sistemi concettuali naturali.
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