Giorgio Vallortigara
Cervello di gallina
Visite (guidate) tra etologia e neuroscienze
2005 (editing 2016) | HQ PDF | 2 MB
Come può una gallina, senza linguaggio, trarre inferenze o capire la geometria? Cosa sa di quel che c’è dietro l’angolo? E che cosa può insegnarci tutto ciò sul modo in cui funziona il cervello umano? Non abbiamo difficoltà a riconoscere che molte aree della scienza debbano un tributo di riconoscenza a creature anche molto distanti da noi, dal moscerino della frutta all’Escherichia coli, il batterio ospite dell’intestino umano. Ma che dire dello studio della mente? In questi anni etologi, psicologi sperimentali e neuroscienziati hanno fornito un contributo importante alla comprensione dei processi mentali, ma il fatto che molte di queste acquisizioni siano il risultato dell’indagine paziente e meticolosa sul comportamento e sul sistema nervoso di creature ritenute cognitivamente umili non è pienamente apprezzato. Quanta parte dei nostri processi cognitivi è possibile decifrare usando a modello il tanto denigrato «cervello di gallina»? Giorgio Vallortigara, psicologo comparato e neuroscienziato, ci conduce in un viaggio d’esplorazione delle complessità della mente che ha come guida (o pretesto) il cervello di gallina. L’Autore studia l’intera gamma delle capacità cognitive della mente dei pulcini: la percezione, la rappresentazione, la memoria, il ragionamento, il linguaggio e la coscienza. «Se dalle pagine che seguono c’è da trarre qualche ragione di meraviglia, questa riguarda il fatto che i processi mentali così generali da essere condivisi da specie tanto diverse siano ancora così poco compresi».
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