Raffaele Simone
Presi nella rete
La mente ai tempi del web
2012 | PDF | 2.3 MB
FORMATO MIGLIORATO Uno dei più attenti e acuti osservatori delle trasformazioni contemporanee si misura con gli effetti della "rivoluzione digitale" sul nostro rapporto con il mondo. È una trasformazione che travolge la gerarchia tra i nostri sensi, il nostro uso della parola detta e della parola scritta, il ruolo della lettura, il rapporto tra vero e falso, l'equilibrio tra memoria e oblio. Infine, ma non ultimo, ha un effetto devastante anche sui meccanismi democratici. Come sempre accade, il cambiamento porta vantaggi e svantaggi, guadagni e perdite: lo straordinario merito di Raffaele Simone è proprio quello di coglierli in tutta la loro ricchezza, in una esposizione chiara e a tratti provocatoria. Ci aiuta a capire il nostro presente ma soprattutto il nostro futuro. Con la posta elettronica si tende a mentire molto di più che parlando. Scrivendo sms si risvegliano i pollici intorpiditi invece di usare i più evoluti indici, ma si ottiene una prosa sciatta e approssimativa, che deve sostenersi con l'aiuto di «faccine». Informazioni che tenevamo a mente (a partire dai numeri di telefono) sono trasferite su memorie esterne, indebolendo per conseguenza la nostra. Insomma, i media che ci circondano (e che formano quella che questo libro chiama mediasfera) modificano in profondità le nostre abitudini, il nostro uso del corpo e soprattutto le operazioni della nostra mente. Inoltre, ci interpellano in modo perentorio e irresistibile, inducendoci a esser «connessi» senza interruzione, perfino maniacalmente. Presi nella rete esamina lucidamente, e con fitti riferimenti al passato, la mente ai tempi del web, cioè i cambiamenti che la mediasfera produce nella mente, una rivoluzione inavvertita che è ancora più vasta e penetrante di quella che Platone paventava nel Fedro a proposito dell'avvento della scrittura. Il riassestarsi della gerarchia degli organi di senso, il sorgere di inedite forme di intelligenza, la metamorfosi del testo scritto e la virtuale scomparsa del concetto di «autore», gli slittamenti del modo di leggere e scrivere, la nascita di forme di vita «fasulle» che si scambiano di continuo con quelle «reali», le torsioni nel modo di raccontare storie e di rappresentarsi il passato, sono solo alcune delle dimensioni di questa rivoluzione che qui vengono analizzate e rispetto alle quali si offrono criteri per formarsi un'idea non passivamente euforica. L'ultimo capitolo contiene la prima analisi di un perturbante fenomeno che cresce in tutto il mondo, e che è anch'esso un cambiamento inaspettato: i movimenti di piazza mediati e regolati telematicamente, dagli Indignados in poi.
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