Helmut Berve, Gottfried Gruben, Max Hirmer
I templi greci
1962 | PDF | 49.3 MB
Lo scopo di questo libro è duplice: esso non vuole soltanto presentare, così come ci sono pervenuti, i monumenti che si trovano nel vasto ambito dell'antica Ellade quali testimonianze di uno sviluppo artistico singolare, quanto scoprire piuttosto il vero e profondo significato di questi monumenti e fare risorgere intatto davanti ai nostri occhi quello che oggi è conservato soltanto in rovina. Ma anche se i templi e gli edifici sacri dell'antica Ellade sorgessero ancora davanti a noi intatti come allora, essi sarebbero per noi soltanto dei monumenti dell'architettura e dell'arte. Possiamo cogliere la loro vita più profonda e reale solo se dall'alto della storia della cultura e della religione riusciamo a spingere il nostro sguardo nel pensiero religioso che li fece costruire, nel culto divino esplicato in essi e davanti ad essi, nel mito che fin dai tempi antichissimi aleggia intorno a loro e riempì il loro divenire e il loro essere. L'altro intento ovvio e necessario di questo libro è la descrizione dell'architettura dei templi e dei santuari greci visti dal lato formale e architettonico. Certo, chi oggi percorra il territorio ellenico - sia la Grecia vera e propria, sia l'Italia meridionale e la Sicilia o le località ellenistiche delle coste occidentale dell'Asia Minore - dappertutto egli sarà afferrato dal fascino delle rovine e del paesaggio ampio o grandioso che le circonda. Ma al di là di questo sentimento puramente romantico la seconda parte di questo libro vuole porre davanti agli occhi sia dell'amico dell'Ellade sia dello studioso i monumenti cosi come essi furono un tempo creati: monumenti di una architettura altissima, grandiosi, sereni, staccati da tutto il mondo che li circonda che, concepiti già in modo limpido e chiaro fin dai primissimi tempi ellenici, raggiunsero il loro più alto e più completo sviluppo nei secoli di maggior fioritura della cultura ellenica. Oltre a dare un'idea dell'architettura nella sua completezza e totalità, così com'era un tempo, la seconda parte di questo libro presenta lo sviluppo dell'architettura greca sia nel suo insieme sia come storia architettonica dei singoli templi e santuari, ancora una volta vista alla luce delle ragioni mitologiche e di culto per cui in ultima analisi tutti questi edifici erano stati creati. Balza spesso davanti ai nostri occhi il contrasto tra la volontà dei committenti, condizionata dalle ragioni di culto, tra l'obbligo di usare i resti di un antico edificio sacro da una parte, e la volontà creativa dell'artista che non voleva essere costretto e che, pur rassegnandosi all'imposizione, riusciva tuttavia a creare cose altissime.
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