David Ross
Platone e la teoria delle idee
1989 | EPUB | 1.2 MB
Uno degli scopi del volume di Ross — che proprio per questo è stato considerato sin dall'inizio un punto di riferimento critico imprescindibile — consiste nel liberare la teoria platonica delle Idee, e quella ad essa correlativa del rapporto tra Idee e numeri, dalle forzature cui esse furono sottoposte da Aristotele. Impegnato in una esposizione lucida, fedele ed equilibrata della filosofia platonica, Ross dimostra come dietro l'essenza della teoria delle Idee si celi il riconoscimento di una classe di entità, per indicare le quali il termine più opportuno è forse quello di «universali», del tutto differenti dalle cose sensibili: per Platone, domandarsi quale sia il significato di una parola rappresenta già il primo passo verso il riconoscimento degli universali, o delle Idee, come classe di entità distinte da quelle, tangibili e visibili, che ci circondano nella vita quotidiana. Ma Ross va oltre, ipotizzando che la differenza oggettiva tra universali e particolari per il filosofo greco coincidesse con quella soggettiva tra scienza e percezione sensoriale. I sensi infatti ci presentano un universo di eventi particolari, confusi, intrecciati, all'interno dei quali solo la matematica sarebbe in grado di riconoscere quegli elementi incontaminati che sono le Idee: proprio per questo Platone finì per ridurre queste ultime a pochi numeri ideali, destinati a divenire gli elementi simbolici (e basti pensare alla civiltà medievale) di una concezione filosofica del mondo. Così, muovendosi tra metafisica e matematica, Ross riesce a fornirci una visione esauriente del pensiero platonico, colto nei suoi aspetti più controversi e dibattuti.
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