Remo Ceserani
Raccontare il postmoderno
2013 | EPUB | 1.2 MB
Quando, all'inizio degli anni ottanta, in Italia si comincia a parlare di postmoderno, il termine rivela una notevole capacità di espansione: attraversa molti campi del sapere, dall'architettura alla sociologia alla filosofia; si insedia stabilmente nei media; orienta, nel bene e nel male, il costume e i modi di abitare. Rispetto alla modernità, e alle sue potenzialità irrealizzate o ancora da realizzare, il postmoderno appare liberatorio, giocoso, frenetico, amante della combinatoria - di stili, di epoche, di metodi - e del virtualismo, e, in un certo senso, più «democratico»; smessa la distinzione moderna tra cultura elitaria e cultura di massa, è attratto dalla dimensione omologante del consumo e dagli spazi metropolitani in cui questo si esercita. Il libro di Ceserani è il primo, riuscito tentativo di porre la questione del postmoderno al centro dell'attenzione. Ci guida nell'intrico delle sue ascendenze prossime e remote, ci mostra l'affollata galleria di studiosi (in gran parte americani) che da decenni la discutono, individua gli autori italiani che più consapevolmente vi si sono richiamati, senza passare sotto silenzio i dissidenti e le ragioni dei «moderni». Opere narrative, categorie filosofiche, aneddoti rivelatori, prodotti di design: nulla è ignorato da questo documentatissimo vademecum, che fa uscire il postmoderno dalla nebulosa della moda linguistica.
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