Per la prima volta nella storia del Centroamerica, una donna india prende la parola per denunciare le persecuzioni e le umiliazioni secolari del suo popolo, ma anche per rivelare con grande intensità la vita materiale e la cultura ancestrale degli ultimi discendenti dei Maya. Le pagine di questo libro conservano il fascino sinuoso del racconto orale, perché la voce di Rigoberta, Premio Nobel per la pace nel 1992, trascorre dall'autobiografia al mito, dalla memoria collettiva alla denuncia politica, dal rito religioso alla rivelazione dei fondamenti materiali e culturali del popolo quiché.