Inviato dal "Corriere della Sera” a seguire le drammatiche giornate della rivolta in Ungheria, Indro Montanelli arriva a Budapest il 1° novembre, mentre i carri armati russi abbandonano la città; vi rientreranno però pochi giorni dopo. Raccoglie gli entusiasmi dei patrioti, certi di un futuro "indipendente, neutrale e occidentale”. Assiste poi alla fulminea occupazione sovietica della città con cinquemila carri armati; alle "cento ore di disperata battaglia” e, infine, alla repressione violenta. Costretto a liberarsi dei propri appunti si rifugia a Vienna dove comincia a stendere il suo racconto.
In primo piano, la cronaca in diretta della battaglia di Budapest; sullo sfondo gli intrighi della politica internazionale: le incertezze di Tito, i raggiri di Kruscev, le cautele di Nixon, lo stallo delle democrazie occidentali.
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