Il saggio di Hans Urs von Balthasar si inserisce con asso luta originalità nella letteratura critica dantesca di lingua italiana, per la prospettiva globale in cui si pone il teologo svizzero. La "Divina Commedia" è analizzata nel suo signifi cato di immagine del mondo che si pone sul crinale fra la cosmologia antica e medioevale e la nuova coscienza che l’uomo assume di sé, del proprio destino, della storia. Non soltanto il critico articola il suo pensiero sullo sfondo della teologia e della letteratura cristiana antica, di cui dimostra una conoscenza eccezionale, ma si accosta alla "Divina Commedia" con la coscienza critica di un pensatore che ha assimilato le esperienze poetiche e letterarie che hanno per oggetto l'al di là, dal romanticismo tedesco a Claudel e a Jean-Paul Sartre. Centro della meditazione di Urs von Balthasar, sorretta dalla costante citazione dei testi danteschi, è l'interpretazione dell'eros di Dante, del suo amore per Beatrice che, assunto in tutte le sue conseguenze spirituali, travalica i confini dell’umano ed immerge il poeta con la sua personalità nel mondo della comunione trinitaria, dopo la prova del giudizio e della purificazione, intesa come esperienza della coscienza umana che nel poeta fiorentino ha raggiunto un vertice unico di lucidità poetica e tensione morale.
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