«La mia è una vita lunga, che inizia nel 1925, l'epoca del delitto Matteotti. Una vita in cui ogni giorno, da quando sono sopravvissuto allo scoppio di una mina, mi chiedo perché e per che cosa sono vivo. O, per dirla con Marco Aurelio, qual è il mio mestiere di uomo». *** Ci sono confini dell'esistenza, e del pensiero, che l'uomo tocca e inizia a conoscere, prima di scegliere la via da percorrere. Si può decidere di attraversarli, per passare oltre, o di accettarli, per sentirli propri. Nella sua vita, Umberto Veronesi ha attraversato tanti di questi confini. Li ha indagati nella sua lunga esperienza di medico, li ha studiati come scienziato, ma soprattutto li ha scandagliati con curiosità di uomo. Non si è mai tirato indietro di fronte a interrogativi grandi o piccoli, ponendosi sempre altre domande, spesso le piú difficili, senza mai accontentarsi di una prima, magari piú semplice, risposta.