Scienza e filosofia, per uscire dalla crisi, tentano una ricerca, per ora senza chiare soluzioni, su alcuni problemi chiave. Il confronto Popper-Eccles crea il primo collegamento tra la filosofia dell'io e la neurobiologia. Trattando dell'io, infatti, i filosofi sono finora sfuggiti da serie considerazioni sulla conoscenza scientifica del cervello; gli scienziati, da parte loro, hanno rinunciato, per tradizione, a collegarsi con la filosofia, preferendo ricorrere a prove puramente materiali. J.C. Eccles (neurobiologo) e K.R. Popper (filosofo), entrambi sostenitori del dualismo e dell'interazionismo, concordano invece nel considerare l'esistenza della coscienza uno dei più grandi enigmi della cosmologia.
Nel secondo volume, Eccles prende in esame la mente dal punto di vista della neurobiologia; analizza la struttura e il funzionamento del cervello in condizioni di normalità e di anormalità, ad esempio in presenza di lesioni (in particolare quelle indotte da intervento chirurgico). Ne risulta un'ipotesi radicale e affascinante sull'interazione fra gli eventi mentali e i vari e complessi processi neurologici che hanno luogo nella corteccia celebrale.
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