Buffon che, dopo una sconfitta a ping pong con Barone, manda in pezzi una vetrata con un calcio; Totti che, in una sera di libera uscita, scommette contro Peruzzi che non riuscirà a ingoiare una pizza intera in un sol boccone; Gattuso che, per scaramanzia, indossa la stessa tuta per un mese intero e prima di ogni partita della seconda fase fa la valigia per tornare in Italia; Pirlo che, prima del rigore decisivo di Grosso, chiede a Cannavaro in un abbraccio silenzioso se davvero sono a un passo dalla vittoria della Coppa. E su tutti il CT Marcello Lippi, che si tuffa nelle acque fangose del laghetto del ritiro di Duisburg e ne riemerge con un pesce sotto braccio. Quel mese dell'estate di dieci anni fa che va dall'esordio contro il Ghana alla vittoria in finale contro la Francia ha cambiato non solo la storia sportiva del nostro Paese ma quella di ventitré ragazzi che hanno saputo costruire un gruppo solidissimo e unito ancora oggi come se il tempo non fosse mai passato. E che la notte del 9 luglio 2006, sotto il cielo azzurro di Berlino, sono diventati tutti contemporaneamente papà di quella Coppa del Mondo. Dopo un decennio esatto, Fabio Cannavaro, capitano e trascinatore, riunisce i protagonisti dell'impresa per un racconto corale delle settimane trascorse insieme tra goliardia e voglia di vincere. E, con la collaborazione di Alessandro Alciato, dà vita a un ritratto a tutto tondo di quel gruppo di amici e campioni, ricco di retroscena, momenti unici e aneddoti inediti dell'ultimo trionfo azzurro.