La civiltà occidentale, con la sua storia, le sue metamorfosi, le sue risorse e le sue aberrazioni, è da sempre oggetto di interesse e di studio privilegiato per la filosofia di Emanuele Severino. Un Occidente caratterizzato da due elementi in apparente contrapposizione: la follia - con il suo impulso alla distruttività - e la gioia. Una gioia che non è da intendere come semplice stato psicologico bensì come la gioia del tutto, che è insieme la "verità" del tutto. In pagine nelle quali il pensiero si fa strumento di demistificazione e il linguaggio una leva tramite la quale sollevare il macigno della menzogna, uno dei nostri maggiori filosofi rivolge una critica serrata e radicale alla nostra civiltà.