Gli storici ne parlano poco. Ma dietro la storia d’Italia ci sono affari molto riservati. Si è chiamato proprio così per più di un secolo -Ufficio Affari Riservati- il servizio di intelligence più occhialuto e occulto e chiacchierato della nostra Repubblica. La vicenda parte da molto lontano. Porta la firma di un Padre della Patria, Camillo Benso di Cavour, che creò il primo servizio di polizia politica. L’infiltrazione nella sinistra, le attività di provocazione, le intercettazioni e i dossier ricattatori compilati per favorire o danneggiare l’una o l’altra corrente di governo sono le caratteristiche dell’Ufficio, che fu retto nella sua fase più significativa da Federico Umberto D’Amato, personaggio pittoresco, gastronomo, che collezionava pupazzi animati del Settecento, a conferma della sua fama di “burattinaio”, e raccoglieva migliaia di “fascicoli”. Solo alcuni sono giunti fino a noi, e ancora si discute su quale fine abbiano fatto gli altri, e quanti, quando e perchè siano stati trafugati, c’è chi dice in una villa del litorale romano, chi dentro a una cassaforte oltre frontiera…