Pubblicato nel 1947 sulla rivista "Los Temps Alodarnu", per la prima volta nella storia del pensiero estetico questo scritto rifiuta l'idea che il romanzo abbia "esistenza autonoma", sia frutto di un atto di creazione assoluto. La letteratura, per Sartre, è lo spazio in cui autore e lettore dialogano a partire dalle proprie concrete esistenze storiche: il senso dei loro sforzi opposti e complementari è approfondire la coscienza della libertà umana. Da questa concezione innovativa e feconda nasce un metodo critico tramite cui, negli altri saggi del libro, lo scrittore e filosofo francese si confronta con i protagonisti della scrittura del suo tempo, molti dei quali Gide, Camus, Faulkner - appartengono al pantheon letterario del suo secolo.