Quando, nel 1917, la Rivoluzione d'ottobre innalzò la stella rossa sulle cupole
del Cremlino, nel cuore di milioni e milioni di persone, in tutto il mondo, si
accese la speranza di poter finalmente costruire un mondo migliore, dove a tutti
sarebbe stato dato in rapporto alle proprie necessità. Ma poi, implacabili e
annunciati da sinistri presagi, ecco sopraggiungere quegli anni tragici e disperati
in cui lo stalinismo sterminò milioni di persone e la rivoluzione bolscevica
distrusse se stessa e le speranze che aveva suscitate. Una storia terribile che si
svolse nelle stanze dell'Hotel Lux dove i funzionari del Comintern vivevano
nell'angoscia di poter essere arrestati da un momento all'altro, nei Lager
dell'Arcipelago Gulag, dove venivano deportati oppositori politici, delinquenti
comuni, comunisti colpiti da accuse inesistenti, donne e bambini; nelle carceri,
dove migliaia e migliaia di detenuti furono eliminati con un colpo alla nuca dopo
processi farsa. Enzo Biagi ci racconta questi anni di ferro e la tragedia di una
generazione di rivoluzionari che fu tradita dopo aver consultato un vastissimo
materiale documentario di fonte sovietica e con le vive parole di chi ha vissuto
personalmente questo tragico periodo o di quanti sono stati loro accanto: mogli,
figli, parenti, amici...
E così incontriamo Togliatti, Bucharin, Pasternak, l'ambiguo Erenburg,
Maþakovskiþ, Jagoda, i due premi Nobel Brodskiþ e Solienicyn, e tutta una serie
di personaggi piccoli e grandi accomunati in una tragedia che suscita solo pietà, le
fosse di Katyn.
Una ricostruzione storica amara e appassionante, una ricerca profonda negli
anni della paura e della vertigine che si conclude con un'amara riflessione: Lo
stalinismo non ha avuto la sua Norimberga. Nessuno ha mai confessato di essere
responsabile o complice di quell'orrore, nessuno si è pentito.
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